Il segretario generale Maurizio Landini annuncia una mobilitazione nazionale della CGIL il 19 settembre contro la guerra a Gaza.
Dopo aver chiesto a Giorgia Meloni di restituire 1000 euro a pensionati e lavoratori, Maurizio Landini torna a parlare della guerra a Gaza. Il segretario generale della CGIL ha annunciato una giornata nazionale di mobilitazione per venerdì 19 settembre, in risposta all’operazione militare in corso da parte dell’IDF su Gaza City, definita “di una gravità senza precedenti“. Ecco, a seguire, le dichiarazioni durante una conferenza stampa.

Scioperi e manifestazioni per venerdì 19 settembre: l’annuncio di Landini
“Pensiamo che quel massacro e quella vera e propria deportazione del popolo palestinese vada assolutamente fermata“, ha dichiarato Maurizio Landini nel corso di una conferenza stampa alla sede del sindacato. La CGIL ha deciso di indire una “vera e propria giornata nazionale di mobilitazione“, che si aggiunge alle iniziative già in programma in diverse città con presidi e assemblee.
Ha spiegato che la mobilitazione includerà la “proclamazione di ore di sciopero” da parte delle diverse categorie sindacali, con manifestazioni territoriali in tutta Italia. Le modalità potranno variare da regione a regione, ma in linea generale le iniziative si concentreranno nel pomeriggio.
Tuttavia, “nel rispetto delle norme di legge che ci sono“, i settori regolati dalla legge 146 non saranno coinvolti negli scioperi: “In quei settori l’indicazione è di organizzare assemblee in tutti i luoghi di lavoro“. L’appello è rivolto a tutti “quelli che condividono la necessità di non stare a guardare quello che sta succedendo ma scendere in piazza e in campo per fermare ogni intervento militare nella Striscia“.
Guerra a Gaza: quali sono le richieste della CGIL
L’obiettivo della mobilitazione, ha spiegato Maurizio Landini, è quello di “creare corridoi umanitari, per mettere in sicurezza la popolazione civile, per sostenere e garantire tutte le missioni umanitarie che sono in corso, compreso Global Sumud Flotilla“. Il sindacato chiede ai governi europei, a partire da quello italiano, di “sospendere ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele” finché non cesseranno la guerra e il “massacro verso Gaza“.
Infine, ha denunciato anche “l’obiettivo dichiarato del governo Netanyahu di arrivare all’occupazione della Cisgiordania“, sottolineando l’urgenza di “mettere in campo tutte le azioni per rimuovere l’embargo, per riconoscere lo Stato di Palestina“. Infine, ha lanciato un appello alle istituzioni internazionali affinché lavorino per la “convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida dell’ONU“.